

La chiesa di Hajdina, con il vecchio patrono di S. Martino, è stata nel XIV secolo una chiesa di vicariato nell’ambito di un’arciparrocchia. Nell’anno 1398 Bermard Ptujski ha ottenuto il diritto avvocatesco sulla chiesa e l’ha data riedificare nel primo decennio del XV secolo. Per i lavori ha assunto i tagliapietre che lavoravano nel cantiere della chiesa di pellegrinaggio a Ptujska Gora. Di queste riedificazioni si è conservato il presbiterio che è stato incluso nel XIX secolo nel nuovo edificio come una cappella di lato. Il presbiterio è stato edificato come un coro corto con un’unica volta e una congiuntura in cinque ottavi coperto con una volta stellata. La nervatura della volta è sostenuta sulla mensola e sei capitelli che sono scolpiti in forma delle teste fantastiche con attributi di uomini e animali. Queste figure sono frequenti nelle plastiche architettoniche del XIV e inizio XV secolo ma cosi plasticamente modellate e concepite con tanta immaginazione come queste a Hajdina si vedono raramente.